“Ma Facebook non è un motore di ricerca!”
beh, essenzialmente Facebook non nasce per essere un motore di ricerca ma di fatto con il tempo il “social dei social” ha acquistato anche questa funzione.
Sempre più spesso nei post di marketing vengono inseriti diversi hastag proprio per indirizzare questo traffico di ricerca sulle proprie pagine
Ultimamente l’algoritmo di ricerca della piattaforma effettua un controllo non solo sul contenuto delle pagine/gruppi ma anche dei singoli post, pertanto i risultati diventano più “raffinati”.
Quante volte vi succede di leggere un post del tipo
chi mi sa dire dove trovare un ferramenta aperto la domenica?
Adam Hartung su Forbes afferma che
non sto dicendo che le ricerche di Google si ridurranno, e non sto dicendo che Google smetterà di crescere. Sto dicendo che Facebook come piattaforma sta crescendo con una velocità incredibile e diventerà uno strumento sempre più potente sia per gli utenti che per gli inserzionisti. Potrebbe superare Google, grazie alla modalità con cui la gente lo usa, per la raccolta di informazioni e per il rinvio ad altre fonti. Più le persone utilizzeranno Facebook come fonte e più sarà in grado di attirare gli inserzionisti e, nel tempo, sostituirsi alle ricerche da Google
Nel grafico sopra riportato, i dati riportati da Parse.ly mostrano che il 40% del traffico verso il web proviene da Facebook.
È quindi evidente che avere un sito o un e-commerce va oggi di pari passo con la presenza su Facebook che è il veicolo principale di contatto versi il proprio spazio WEB.
Laura Donovan su business2community.com, Laura Donovan ritiene che
“recentemente, un grande sito di e-commerce che conosciamo ha spostato gran parte del suo budget sugli annunci di Facebook. Gli amministratori hanno registrato che le loro campagne stanno portando più traffico, ad un costo più basso rispetto Google AdWords”.
Per questo oggi il Marketing digitale DEVE adeguarsi a questa tendenza sfruttando questi indicatori per sviluppare strategie volte ad utilizzare al meglio il “Social dei social”
credit Riccardo Scandarelli