“Non pensare ad un elefante rosa”.

Per capire come creare un piano di comunicazione efficace da inserire in un progetto di Marketing è necessario capire a fondo come la mente umana funziona.

Durante le sessioni di formazione relative alla comunicazione uso sempre questo esempio. Chiedo ai partecipanti di NON pensare ad un elefante rosa.

Cosa succede? Semplice, il 90% delle persone in sala (sia essa fisica che virtuale) pensa ad un elefante rosa, il 10% mente dicendo che non ci ha pensato.

Si perché è normale che si pensi immediatamente ad un “elefante rosa”; il cervello umano è fatto così.

Secondo il neuroscienziato Paul D. MacLean il cervello umano può essere funzionalmente, in maniera semplificativa, suddiviso in tre parti.

  • Cervello rettile (o R. complex): Questa sarebbe la parte filogeneticamente più antica e istintiva del cervello. In questa sede sarebbero elaborate molte decisioni inconsce per soddisfare i bisogni più elementari (riproduzione, dominio, difesa personale, fame, fuga, ecc.) e i processi automatici come la respirazione e il battito cardiaco. L’anatomia lo localizza nel tronco encefalico, nel diencefalo e nei gangli della base.
  • Cervello paleo o sistema limbico dei mammiferi: È la parte del cervello responsabile della memorizzazione dei sentimenti e della sperimentazione delle emozioni. Secondo MacLean, si trova in entrambi i mammiferi e gli uccelli. Nel sistema limbico esisterebbe l’elaborazione della scelta esclusiva dell’opzione “piacevole”, “spiacevole”.
  • Cervello neomammalico o neocorteccia: Questa è la parte logica e razionale (ma anche creativa) del nostro cervello. È l’unica struttura anatomica per i mammiferi, nei primati ed è particolarmente sviluppata nell’uomo.

Il cervello rettile, deputato alla gestione degli istinti è il primo ad essere attivato a fronte di uno stimolo esterno come un messaggio.

Questa parte del cervello lavora per immagini ed è quindi impossibilitata a gestire le negazioni. Pertanto quando comunichiamo con una persona, in qualunque modo lo si faccia, è importante tenere presente che la prima reazione sarà istintiva e predisporrà l’ascoltatore in maniera aperta o chiusa rispetto al messaggio che stiamo inviando.

Insomma, se siete da un cliente, mi raccomando, non partite con “NON voglio venderti nulla” oppure “NON è una fregatura”!

Ecco come una piccola particella linguistica può condizionare un’intera conversazione, messaggio o post. Per scrivere contenuti, preparare una presentazione o affrontare un pubblico ad una conferenza è necessario conoscere a fondo il funzionamento del cervello umano.

Dobbiamo infatti ricordare che comunichiamo per farci capire dagli altri, per questo dobbiamo trovare il modo migliore e più efficace per farlo.